Il prof. Giuseppe R.Brera, direttore della Scuola medica di Milano, ha pubblicato sul Giornale Italiano di Adolescentologia e di Medicina dell’adolescenza della SIAd una review in cui in modo inconfutabile appare l’esistenza di una sindrome che porta a morte improvvisa, per cause ancora solo ipotizzabili, bambini sottoposti obbligatoriamente a vaccinazione esavalente. La … Leggi tutto “IDENTIFICATE DUE GRAVI SINDROMI CLINICHE POST VACCINAZIONE ESAVALENTE”
Il prof. Giuseppe R.Brera, direttore della Scuola medica di Milano, ha pubblicato sul Giornale Italiano di Adolescentologia e di Medicina dell’adolescenza della SIAd una review in cui in modo inconfutabile appare l’esistenza di una sindrome che porta a morte improvvisa, per cause ancora solo ipotizzabili, bambini sottoposti obbligatoriamente a vaccinazione esavalente. La sindrome è stata denominata : “Post Hexavalent Sudden Infant Death Syndrome” (PHVSDS). L’altra sindrome identificata e la Sindrome autoimmune postvaccinale da minerali adiuvanti denominata ASIA Syndrome, (PVAS) .
Alla luce delle Sindromi, la Vaccinazione esavalente appare un “Roulette russa”.
Alla luce dei risultati della Review che evidenzia lavori pubblicati prima della promulgazione della legge Lorenzin, la SIAd ha presentato ua denuncia contro ignoti per strage e un esposto contro i vertici della sanità italiana, chiedendone le dimissioni. I vertici scientifici CSS -ISS-AIFA avrebbero dovuto essere a conoscenza della pericolosità per la vita dei bambini della vaccinazione esavalente.
per richiedere una copia del giornale con la review scrivere a: dipedit@unambro.it (Dip editoriale)
Spesso leggo sul Corriere e su altre testate rilevi critici sulla fuga dall’Italia di decine di migliaia di giovani talenti scientifici che trovano spazio ,libertà e valorizzazione in Università o aziende straniere. Tuttavia questo è solo uno dei sintomi del fallimento del sistema universitario e scientifico italiano, un’ emergenza che da anni segnalo ai vari presidenti del consiglio ma ve ne sono molti altri. La cosa incredibile è che nessuno fino a oggi ha voluto mettere mano con serietà a una riforma del sistema i cui mali risalgono alla scellerata legge Prodi-Bassanini Berlinguer del 1998, di fatto anticostituzionale, perché investe lo stato di poteri di controllo del sistema -anche di chiudere le università – istituendo inoltre a livello regionale un conflitto d’interessi per la nascita di nuovi corsi per il parere chiesto dal MIUR alle università del territorio ,pubbliche e private per il rilascio dell’autorizzazione a dare un valore legale ai diplomi. Questo potere del MIUR è tuttavia autoreferenziale e illecito in quanto “il valore legale” dei diplomi accademici è inesistente sul piano giuridico, ai sensi dell’art 172 del DR 1592 del 1933. E’ in realtà un vecchio stratagemma burocratico per affermare un potere burocratico statale di controllo sull’innovazione accademica ,chiudendo così il sistema. E’ evidente che le università consulenti del MIUR , oltre a leggersi curriculum innovativi e a plagiarli, non hanno interesse alla concorrenza. Questo ha generato in passato vere trame mafiose , di cui sono stato testimone , e insieme a me altri rettori , penalizzando l’innovazione didattica e scientifica e il paese e danneggiandolo anche in aree delicate come la metodologia della formazione dei medici, oggi in Italia ancora al palo. Infatti ancora oggi non c’è docente in medicina , nelle università statali formato all’insegnamento e non esiste in Italia un dipartimento in “Medical Education” se si eccettua in un’Università libera di Milano che ne ha fatto la storia per l’innovazione non solo in Italia, avendo un dipartimento e l’unico dottorato di ricerca sulla materia esistente nel paese. ( Università Ambrosiana). L’evidenza giuridica che non è possibile attribuire un valore legale ai diplomi accademici dato che questo non esiste crea una vicenda kafkiana, quando si valutano tentativi di creare una discussione su sia meglio o no abolirlo, come ha fatto Monti. Infatti non si può abolire ciò che non esiste. Allo stesso modo siamo di fronte al paradosso che un ente non possa definirsi “Università”, se non abbia corsi che diano diplomi con un valore legale inesistente. Siamo al delirio di onnipotenza burocratica . Questo fatto è stato asseverato più volte da autorevoli costituzionalisti come Sabino Cassese e avversato solo come idea da Luigi Einaudi, che voleva un’università “vergine da bolli”, profetizzando il diplomificio a scapito della sostanza culturale , come anche il documento 218 del Senato del Marzo del 2011 ha asseverato. In poche parole siamo al paradosso che abbiamo un Ministero dell’Università e della ricerca “fuori legge” (con qualche bandito denunciato alla Magistratura) e che un Rettore di un’Università statale che conferisca un Diploma di laurea “in nome della legge”, come in una sentenza di condanna o di assoluzione, commette un reato penale di “abuso di potere”. In effetti per uno studente che ha sopportato anni di batterie di esami di anche stupidi curriculum, istituiti per giustificare ruoli accademici pagati dal contribuente, ci vuole “un’assoluzione” dalla colpa di avere sopportato la mediocrità dei docenti italiani, salvo qualche eccezione. Il denominatore comune paralizzante l’Università italiana e l’innovazione accademica è il potere burocratico dello stato , aumentato a dismisura e costruito negli anni da una vera cupola targata MIUR- CUN-CRUI che ha avuto negli anni la forza illecita di creare sempre più meccanismi burocratici ,naturalmente esigenti controllo , stipendi d’oro e privilegi a scapito dei giovani e della scienza. In qualche caso questo potere serviva per il controllo pre-ordinato dei concorsi, più prima del 2000. Vi sono stati docenti che hanno inviato prima dei concorsi raccomandate prevedendo i vincitori. Oggi vige il sistema meritocratico della “Qualità di stato” istituita da uno dei tanti stolti ministri dell’Università che si sono avvicendati, che ad eccezione di due importanti ricercatori (il Profumo e la Carrozza) ma ininfluenti e della Moratti che ha creato le Università telematiche , hanno brillato per insipienza , fino al penultimo parto politico: la “Più meglio” che aveva persino falsificato i titoli accademici. Dopo la famigerata legge Prodi –Bassanini , nel 2000 è stata la volta della “Zecchino”, salutata come un Nobel della giurisprudenza universitaria, perché finalmente rendeva libere le Università –rilascianti diplomi con valore legale inesistente-di fabbricare corsi , e ruoli accademici: una sorta di IRI dell’università. Questa fulgida legge , che ha voluto adattare in malo modo il nostro sistema a quello anglosassone, istituiva lauree triennali e magistrali o “specialistiche a ciclo unico” (mancava il tandem), master di “primo” e “secondo” livello e consentendo alle Università statali d’istituire ad libitum corsi , il che significa ruoli accademici, pagati dai contribuenti, veri vitalizi per la pensione ha incentivato la fantasia accademica e la fame di ruoli- vitalizio. Infatti in Italia un docente universitario anche se è ignorante, psicopatico o perverso è inamovibile.”. Una delle migliori pensate di questa legge è stato l’accesso ai Dottorati di ricerca dopo la laurea magistrale, cosi’ da determinare titoli presi a 30-32 anni (in media), in confronto con la media degli altri paesi (ca a 25 -26 anni). Ma questo poteva fare cassa per le Università, costringendo gli aspiranti ricercatori a iscriversi alla magistrale e non obbligando lo stato a pagare i dottorandi. Un vero successo per lo sviluppo del paese ! La fantasia accademica, dopo la “Zecchino” raggiunse livelli impensabili: nacquero dopo laurea triennale i dottori in “Scienze e tecniche equine” , (Parma) celebrati da stalloni e purosangue “Distillazione della grappa” celebrati dalle cantine e dalle osterie venete e friulane-finalmente baristi preparati ee molti alti “dott” anche in mediazione culturale nelle trasmissioni televisive. Finalmente fisioterapisti e gli infermieri e laboratoristi potevano chiamarsi “dottori” . Un anno più tardi I Rettori, che mai hanno promosso una riforma radicale del sistema e spesso nullità scientifiche, scesero in sciopero perché lo stato non aveva più soldi per pagare i nuovi ruoli accademici istituiti dai corsi triennali . Questo fenomeno è avvenuto solo in Italia .Dopo la Zecchino e la parentesi Mussi ( creatore del famigerato ANVUR cioè la qualità di stato) contro ogni buon senso, è stata la volta della riforma “Gelmini”. Questa luminare , ben addestrata da un funzionario del MIUR, firmo’ un’altra legge con evidenti elementi di anticostituzionalità e d’idiozia, come il numero di ore fisso d’insegnamento per i docenti e i concorsi nazionali per le borse di studio , esami di abilitazione nazionale e i concorsi per i posti di specialità medica, con un marchingegno burocratico per premiare economicamente le Università meritorie , e altre frignacce di tale genere La Gelmini realizzava cosi la mussiana qualità di stato e cristallizzava il suo potere sull’Università . I risultati di questo sistema, chiuso tra mafiosità di vertice, scellleratezza giuridica, illegalità , potere burocatico , privilegi parassitari, interessi di partito sono evidenti e hanno danneggiato il paese rallentandone lo sviluppo. Oltre al citato all’esilio scientifico di migliaia di giovani, appare un numero di laureati molto sotto la media OCSE e metà di Francia e Inghilterra, il penultimo posto per tasso di ricercatori in Europa, 35-40% di abbandoni virtuali (inattività) e reali dall’Università al secondo anno, il 60 % in meno della spesa per studente rispetto agli USA e il 50% rispetto al Nord Europa, enormi spese per il funzionamento delle Università ,disoccupazione a un anno dopo la laurea breve (34%) e la magistrale(30%) e magistrale a ciclo unico (51%) , penalizzazione delle Università del Nord, riduzione del 21% degli investimenti per il diritto allo studio, diminuzione dei ricercatori di ruolo (< 2258 unità dal 2000), senza contare i dati intangibili, come la mediocrità dei docenti universitari, non stimolati all’aggiornamento scientifico didattico, in quanto il loro ruolo è un vitalizio per la pensione, salvo naturalmente le eccellenze. Il fatto è assolutamente grave soprattutto in Medicina, dove l’aggiornamento del docente è legato alla salute della popolazione, attraverso la preparazione degli studenti. In Italia non c’è un docente formato a insegnare la clinica, se si eccettua un’Università libera a Milano, che senza una lira dallo stato ,ha cambiato il paradigma scientifico della medicina e della formazione del medico, di cui è leader indiscussa nel mondo, come anche la WHO ha riconosciuto e il cui Rettore è stato autore di una legge quadro di riforma, pubblicata per impedirne plagi di parte politica.
Il sistema universitario e scientifico attuale in Italia è un’emergenza patologica che penalizza grandemente il mondo del lavoro e produce disoccupazione e degrado culturale del paese, come ho avuto modo di segnalare al Presidente della Repubblica e sta nella centralizzazione e nell’esistenza di un controllo statale del sistema che lo chiude e nella confusione tra diritto allo studio e natura dell’Università. Dove i sistemi universitari sono indipendenti dal potere , come negli USA, i risultati si vedono. Infatti nei primi 10 posti del rank internazionale otto sono di Università americane. Il sistema università e ricerca per fiorire deve divenire aperto e le università come squadre sportive libere di arruolare i migliori giocatori, studenti e docenti, incentivando così direttamente un merito personale , con il potere di arruolare ii docenti e i ricercatori migliori e licenziare gli inetti. Dovrebbe essere il mercato del lavoro e lo studente il miglior arbitro della qualità di un Università, che avrebbe interesse a una certificazione di qualità dei corsi da enti privati, come avviene in Germania e prescritto dall’ENQA., l’ autorità europea per la qualità delle Università. Per questo è necessario che gli studenti acquisiscano un potere di valutazione del rapporto qualità /costo delle rette ,con un portafoglio autonomo dalla famiglia e realizzando un vero diritto allo studio con una borsa per tutti gli iscritti in regola con almeno il 70% degli crediti dell’anno precedente come ho proposto. Sicuramente il tasso dei laureati aumenterebbe. Questo tuttavia comporta da parte dell’Università la piena responsabilità autonoma, statutaria , organizzativa amministrativa, con l’attivazione virtuosa di una competizione tra gli atenei sulla qualità, rendendo inutile un Ministero, che come un tumore, invece ha riprodotto metastaticamente poteri centrali paralizzanti il sistema anche in modo illecito, come abbiamo detto, danneggiando il paese , l’innovazione e il mondo del lavoro. Il merito di stato, istituito dalla legge Gelmini è un’idiozia ,incredibilmente figlia di un governo di centro-destra, solo destinata a esasperare sistemi di controllo e il potere centrale. Con un sistema centrato sulla persona dello studente e del docente invece L’Università deve essere totalmente libera da ogni potere come anche Federico I° nella “Constitutio habita” aveva promulgato nel 954 DC. e assumersi responsabilità statutarie, organizzative, amministrative autonome totali. Questo eviterebbe scandali come è accaduto con l’Università di Siena , di passività pagate dai contribuenti (250 milioni di euro) e i diciassette dipendenti per un bollettino on line, come in un’ università del Meridione. Questi fatti non esisterebbero se le Università dovessero fare i conti, per sopravvivere, con le scelte degli studenti e delle famiglie, che verrebbero avvantaggiate dalla borsa mensile (costo ca 10 miliardi), il costo del bonus Renzi. Lo stato ne risparmierebbe 13 all’anno. Si eviterebbero così ruoli docenti vitalizi per la pensione, ma legati al merito come negli USA e nei paese del Nord Europa . L ’Università deve essere totalmente libera e un Ministero dell’Università e della ricerca , un CUN non dovrebbero neppure esistere, come negli USA- che annoverano nel rank mondiale 8 università tra le prime 10- perché i suoi funzionari , assecondati da Ministri di basso profilo, da sempre , per potere giustificare il loro ruolo e gli stipendi istituiscono poteri di controllo , chiudendo il sistema, come si è verificato , danneggiando lo sviluppo e soprattutto i giovani.
ADUNANZA STRAORDINARIA 14 MAGGIO 2018 – ORE 15.00 Milano, Palazzo di Brera, Via Brera 28 Il 14 maggio prossimo il professor Erwin Neher del Max Planck Insistute for Biophysical Chemistry, membro straniero dell’Istituto e Premio Nobel per la Medicina 1991, terrà presso l’Istituto Lombardo una conferenza su un tema connesso con le sue ricerche. La … Leggi tutto “ERWIN NEHER ALL’ACCADEMIA LOMBARDA DELLE SCIENZE E DELLE LETTERE”
ADUNANZA STRAORDINARIA
14 MAGGIO 2018 – ORE 15.00
Milano, Palazzo di Brera, Via Brera 28
Il 14 maggio prossimo il professor Erwin Neher del Max Planck Insistute for Biophysical Chemistry, membro straniero dell’Istituto e Premio Nobel per la Medicina 1991, terrà presso l’Istituto Lombardo una conferenza su un tema connesso con le sue ricerche.
La conferenza del professor Neher aprirà l’Adunanza straordinaria convocata alle ore 15.00 e sarà seguita da due interventi, rispettivamente del professor Giacomo Rizzolatti dell’Università di Parma e dalla Senatrice a vita professoressa Elena Cattaneo dell’Università degli Studi di Milano e socia corrispondente residente dell’Istituto, i quali entrambi tratteranno argomenti al cui approfondimento dedicano la propria attività di ricercatori.
ERWIN NEHER
Istituto Lombardo – Max Plank Institute
Short-Term Synaptic Plasticity at a Glutamatergic Sunapse
GIACOMO RIZZOLATTI
Università di Parma
From Mirror Neurons to Mirror Brain
ELENA CATTANEO
Istituto Lombardo – Università degli Studi di Milano
Human neurons from stem cells for Huntington’s disease research
STRALCIO DI EXPERTIZE SUL SISTEMA UNIVERSITARIO SCIENTIFICO ITALIANO [2][3] Giuseppe R.Brera Università Ambrosiana, Milano Lo stralcio di alcuni e significativi dati dal rapporto ANVUR 2016 (istituzione parassitaria centrale che ha sostituito il valente Osservatorio Universitario istituita da … Leggi tutto “IL FALLIMENTO DEL SISTEMA UNIVERSITARIO E SCIENTIFICO ITALIANO”
STRALCIO DI EXPERTIZE SUL SISTEMA UNIVERSITARIO SCIENTIFICO ITALIANO [2][3]
Lo stralcio di alcuni e significativi dati dal rapporto ANVUR 2016 (istituzione parassitaria centrale che ha sostituito il valente Osservatorio Universitario istituita da Mussi e realizzata da Gelmini), istituente l’idea fallimentare del controllo statale e centralizzato della qualità-mentre dovrebbe essere fatto dagli stessi enti universitari e da istituzioni private certificate dall’ENQA europeo, conferma in modo drammatico il fallimento previsto della riforma universitaria del 2010. La filosofia statale non autonomizzante le Università è sbagliata. I concorsi abilitanti alla ricerca e all’insegnamento istituiti e la premialità di stato sono semplicemente demenziali e paralizzano lo sviluppo del sistema impedendo che regioni e università migliori si differenzino secondo la loro qualità innovativa in rapporto alle rette e con un diritto allo studio esteso che dia un reale potere di scelta agli studenti.[1]
Questa situazione si è determinata perché CRUI e CUN sono stati sempre conniventi a rinforzare un sistema parassitario in cui i ruoli accademici sono vitalizi per la pensione.
1.Calo immatricolati
2001
307.066
2015
275.066
Basso numero di laureati
“Nel 2014 tra la popolazione in età compresa tra i 15 e i 64 anni, la quota di laureati in Italia era pari al 15,0% a fronte di una media UE a 27 paesi del 26,1%. Rispetto ai principali paesi europei il ritardo era pari a 27 punti percentuali dal Regno Unito, 17 dalla Spagna, 15 dalla Francia e 8 dalla Germania. Nella fascia d’età 25-34 anni, grazie alla generale crescita dei livelli di istruzione nel paese, l’incidenza dei laureati è nettamente più elevata, 24,2%, ma la distanza dalla media europea (37,3%) è ancora più marcata. In questa fascia di età il ritardo è contenuto rispetto alla Germania (4 punti percentuali), ma ampio rispetto al Regno Unito (22 punti), Francia (21 punti) e Spagna (17 punti). Si registra tuttavia un aumento del numero dei laureati del nuovo ordna (Triennale-magistrale-ciclo unico dal dal 2010 al 2015 con un aumento da 269.123 a 296.669 unità, aumento imputabile soprattutto alle triennali mentre le lauree magistrali e a ciclo unico sono rimaste pressohè costanti. ( 211.125-216.630)
In Lombardia i laureati dal 2011 al 2014 sono cresciuti solo dello 1,2% ( da 50112 a 54963) in Veneto da 20303 a 22 339 (0,3%) nel centro e nel mezzogiorno il n dei laureati è diminuito.”
Abbandoni al 2103: 13,9 %
Disoccupazione a un anno lauree triennali: 34%
Magistrali 30%
Ciclo unico: 51%
Aumento tasso disoccupati post-laurea (a un anno)
2011
2014
Italia
7,93
12,65
Area Euro
10,99
11,61
Unione Europea
9,65
10,22
USA
8,35
6,16
laurea
Disoccupati a 1 anno
A 5 anni
triennale
34%
nd
Magistrale
biennale
30%
14%
Mag. ciclo unico
51%*
13%
*Non tiene conto di percorsi formativi retribuiti
“Considerata la condizione occupazionale di laureati triennali, laureati magistrali biennali e laureati magistrali a ciclo unico si registra una ridotta variabilità del tasso di occupazione ad un anno dal titolo. Nello specifico, per i laureati triennali (che per il 54% proseguono gli studi con la laurea magistrale) si registra un tasso di occupazione pari al 66%, che sale a 70% per i laureati magistrali biennali e si attesta al 49% per i laureati magistrali a ciclo unico (ovvero i laureati in architettura, farmacia, giurisprudenza, medicina, veterinaria). Per questi ultimi i dati sono parzialmente alterati dalla partecipazione ad una formazione non retribuita e propedeutica all’avvio delle carriere lavorative professionali (ad esempio, praticantati, specializzazioni, tirocini). Tuttavia, se si considerano nel calcolo degli occupati anche coloro che sono impegnati in attività formative retribuite (definizione di “occupato” data dall’Istat nell’indagine sulle Forze di Lavoro), allora si ottiene un netto miglioramento delle performance occupazionali dei laureati a ciclo unico.”
“ I laureati italiani presentano un tasso di occupazione di 16 punti percentuali in più rispetto ai connazionali in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore (57 contro 41%; Eurostat, 2015). Segnali positivi ci sono anche sul fronte del guadagno, che premia sempre i 25-34enni con titoli di studio superiori (OECD, 2014): nel 2010 il premio retributivo di una laurea rispetto ad un diploma di scuola secondaria era pari a 25%. Si tratta tuttavia di un dato contenuto rispetto a quello rilevato per Francia, Germania e Regno Unito (rispettivamente +45% +49% e +53%) e spiegabile con il fatto che la realtà lavorativa italiana è caratterizzata da tempi più lunghi di inserimento e di valorizzazione professionale
Efficacia laurea primo livello: diminuzione di 13 punti dal 2006
Rapporto Investimento UR/PIL
Media OCSE 1,6
Italia : 0,9
In rapporto al prodotto interno lordo (PIL), la spesa in istruzione terziaria è in Italia lo 0,9%; 0,60 punti percentuali al di sotto della media dei paesi OCSE e inferiore a quella di tutti i principali paesi. Lo scarto in termini percentuali è del 40%, maggiore dello scarto stimato per la spesa per studente. Tra il 2008 e il 2012 l’incidenza sul prodotto si è ulteriormente ridotta in misura superiore alla media dei paesi OCS
7.Spese del sistema universitario italiano
“Le uscite tratte dai bilanci riclassificati sono state aggregate nelle seguenti macrovoci: P. Spese per il personale(amministrativo e docente), F: Spese per il funzionamento, S Interventi a favore degli studenti(borse di studio e altri interventi), On Oneri finanziari e tributari, AS Altre spese correnti, ABD Spese per l’acquisizione e la valorizzazione di beni durevoli, EM Estinzione mutui e prestitie T Trasferimenti.”
P
F
S
On
AS
ABD
EMP
T
Totale
2010
8449,6
1597,4
1284,0
175,6
207,9
794,4
138,3
223,3
12.073
2104
7420,9
1580,1
1270.9
173,2
131,6
802,8
248,6
297,9
11.916
La tabella conferma il fallimento della riforma Gelmini, come ampiamente previsto e illustrato nel saggio di Giuseppe R.Brera “Istituzione del Federalismo scientifico e universitario (2010)
“Nel 2012 la spesa per studente in Italia è stata di 10.070,68 dollari in termini di parità di potere d’acquisto (PPA), il 33% in meno rispetto alla media dei paesi OCSE, circa il 35% in meno di paesi come Francia, Belgio, quasi il 50% in meno dei paesi del Nord Europa e circa il 60% in meno del Regno Unito e degli Stati Uniti.
Rispetto alle fonti di finanziamento, in Italia, la quota di spesa a carico del settore pubblico è scesa a livelli inferiori alla media dei paesi OCSE. Muovendo da valori superiori all’80% a metà degli anni novanta, la quota coperta dal finanziamento pubblico è progressivamente diminuita al 66,0% del totale nel 2012, contro valori medi del 69,7% per i paesi OCSE e del 78% per i paesi dell’Unione europea. Tale trend decrescente, comune a molti paesi, è stato in Italia particolarmente marcato, determinando, una progressiva divergenza rispetto a paesi dell’Europa continentale come Francia e Germania (figura I.2.1.4). Specularmente, con il 26,5%, la quota della spesa sostenuta direttamente dalle famiglie per gli studi universitari è in Italia la più alta tra i paesi dell’Unione Europea qui analizzati dopo il Portogallo
Diminuzione entrate totali per studente per ripartizione geografica 2008-2014
Entrate
NO
-10,2
NE
-5,1
C
-4,3
Sud e isole
+0, 3
“ 2014 per effetto congiunto del calo dei finanziamenti, della revisione dei meccanismi di assegnazione e della dinamica degli iscritti, lo scarto dalla media si è ridotto per gli atenei del Mezzogiorno, si è ampliato per il Centro. Gli atenei del Nord, da un ammontare di poco superiore alla media sono scesi a valori al di sotto della media nazionale”
L’introduzione del finanziamento perequitativo su gettito fiscale del territorio penalizza ulteriormente il Nord . Le università Lombarde sono a quota zero. In Lombardia i laureati dal 2011 al 2014 sono cresciuti solo dello 1,2% ( da 50.112 a 54.963) in Veneto da 20.303 a 22 .339 (0,3%) nel centro e nel mezzogiorno il n°dei laureati è diminuito.
Diminuzione spese per studente regolare e docente Nord Ovest-Nord Est e Italia 2008-2014 dati in %
Studenti
Studente
Docente
NO
-16,9
+3,9
NE
-6,5
+12,7
CENTRO
-7,4
+1,5
SUD
-1,2
+2,8
ISOLE
+11
+7,4
I dati confermano che il sistema non investe sugli studenti, che pur ha visto aumentare le entrate contributive alle Università da parte degli studenti che non vedono un ritorno. Alla diminuzione di docenti invece corrisponde un aumento delle spese. Si nota la sperequazione Nord/Sud e Isole nelle spese per studente.
Riduzione investimenti per diritto allo studio in Italia : 2009-2015: -21 %
2007
2014
NO
84.594.858
71.637.207
NE
80.473.884
103.887.121
Sebbene gli studenti abbiano determinato un aumento delle entrate contributive (tasse) alle Università, queste non sono ritornate a loro. Le spese di funzionamento delle Università italiane (1580,1) e le spese di acquisizione dei beni durevoli (802,8) sono superiori al diritto allo studio !
Appare comunque in materia una differenza netta tra Lombardia e Veneto.
Diminuzione ricercatori di ruolo
2000 19.692
2015 17.444
Il meccanismo istituzionale statale per abilitazione già alla legge di riforma Zecchino del 2000 impedisce l’entrata diretta nelle Università dei ricercatori. Lo stato vive sullo sfruttamento degli assegnisti ,anche per ruoli didattici .La CRUI e il CUN sono stati sempre conniventi. I docenti, dipendenti statali, senza di fatto alcun merito incentivante, condividono una situazione di comodo. a stipendio sicuro anche se non aggiornati o psicopatici. In Medicina ad esempio non c‘è un docente statale formato all’insegnamento della clinica e l’unico dipartimento per la formazione del medico esistente in Italia dal 2005 è dell’Università Ambrosiana-libera Università di Milano.
Nel nostro paese i riceratori sono due volte meno di Francia e Inghilterra, quattro volte meno della Germania, 9 volte meno del Giappone, 13 Volte meno degli USA.
12.Fuga dei talenti
Nel 2015 sono fuggiti all’estero 27.000 diplomati e 24.000 laureati contro i 3000 del 1990. Come ha messo in luce Benedetto Coccia nella ricerca “Le migrazioni qualificate in Italia”[4] questo è dovuto all’alto tasso di disoccupazione, alla mancata occupazione nei ruoli coerenti.
La drammatica situazione riflette in generale la politica universitaria demenziale su Università e ricerca che risale al Governo Prodi (Legge Prodi-Bassanini 1988) e che ha trovato purtroppo sponda in ministri dell’Università e Ricerca, non adeguati , e da una istituzione inutile, sterile , parassitaria e fuori legge (MIUR).
La situazione universitaria italiana riflette una politica stolta e ignorante a sfavore dei giovani e dello sviluppo, cristallizzata dai governi Monti-Letta- Renzi-Gentiloni,cha fanno della cultura, motore di uno sviluppo che deve nascere prima di tutto dalla qualità delle persone, il fanalino di coda, non la luce principe.
Il fallimento si commenta dai dati ed è il risultato della sommatoria di leggi scellerate, (Prodi-Bassanini Berlinguer ,-1998, Zecchino 2000, Gelmini 2010) che hanno avuto un solo scopo: il costituire un sistema parassitario , statalista centrato sulle istituzioni e non sulle istituzioni a danno degli studenti-condannati a migliaia all’esilio scientifico- e dei ricercatori e dei docenti non parassiti.
E’necessario una legge quadro che cambi radicalmente il sistema centrandolo sul merito e la responsabilità della persona, non dell’istituzione e dia potere agli studenti costituendo un vero diritto allo studio, come appare dal disegno di legge del prof.Brera.
[1] Giuseppe R. Brera Il Federalismo universitario e scientifico. Ed. Università Ambrosiana 2010
[2] Dati tratti da ANVUR- Rapporto integrale sullo stato del sistema Università e ricerca 2016
[3] Giuseppe R.Brera Analisi dei dati ANVUR- Rapporto integrale sullo stato del sistema Università e ricerca 2016.-2017
[3] Benedetto Coccia Le istituzioni qualificate in Italia, Ed Istituto di studi politici S.Pio V ,2016
IL FALLIMENTO DEL del Sistema Universitario e scientifico italiano costituito dalle leggi Prodi-Bassanini-Berlinguer, Zecchino, Gelmini,Mussi è impietosamente documentato dai dati del sistema universitario 2010-2016. La legge Gelmini, come previsto per filosofia e effetti centralizzanti ha fallito. Il prossimo governo sarà importantissimo per il futuro dell’Italia a partire dal necessario cambiamento del sistema istruzione,università,ricerca, ganglio vitale dello … Leggi tutto “IL PROF . GIUSEPPE R.BRERA CANDIDATO AL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE UNIVERSITA’ E RICERCA DA UNA LOBBY INTERNAZIONALE DI SCIENZIATI”
IL FALLIMENTO DEL del Sistema Universitario e scientifico italiano costituito dalle leggi Prodi-Bassanini-Berlinguer, Zecchino, Gelmini,Mussi è impietosamente documentato dai dati del sistema universitario 2010-2016. La legge Gelmini, come previsto per filosofia e effetti centralizzanti ha fallito. Il prossimo governo sarà importantissimo per il futuro dell’Italia a partire dal necessario cambiamento del sistema istruzione,università,ricerca, ganglio vitale dello sviluppo che sembra interessare poco ai vincitori. Renzi, Gentiloni e prima Monti e Letta, Gelmini, sulla scia di Prodi, non hanno avuto a cuore i giovani e lo sviluppo del paese .Il Centro-Sinistra e un Centro-destra pseudo-liberale , infatti per l’Università e la Ricerca, ganglio vitale del paese, come appare dai dati impietosi, non hanno saputo cambiare. Sono stati preferiti i bonus elettorali al suo sviluppo dalla parte degli studenti, ricercatori e di docenti, oggi stimolati solo alla mediocrità , con il mantenimento dello status quo., anche se malgrado questo nel paese vi sono eccellenze, dovute a singoli. Gli studenti, per ragioni di cassa degli atenei, sono caricati come asini da curriculum spesso inutili o esauribili in un anno come “Scienze tecniche equine” (Parma) o “Distillazione della grappa” ( Trieste). Gli studenti universitari italiani oggi sono condannati per il 35-40% all’abbandono degli studi, o all’inattività, e in decine di migliaia all’esilio scientifico-professionale (51.000 nel 2016) e della fuga di grandi talenti (il 40% degli astrofisici francesi è italiano). Il MIUR del Centro Sinistra garantisce alti tassi di disoccupazione post-laurea ( a un anno il 51% dei laureati a ciclo unico sono disoccupati), bassi tassi di laureati ( la metà di Francia e Inghilterra)e con un investimento alla metà degli stessi paesi e per il 60% inferiore a del Nord Europa. Per la ricerca l’Italia è al penultimo posto in Europa per tasso di ricercatori e dal 2011 al 2015 il numero dei ricercatori, sottopagati e sfruttati per la maggior parte, è diminuito. Nel nostro paese i ricercatori sono due volte meno di Francia e Inghilterra, quattro volte meno della Germania, 9 volte meno del Giappone, 13 Volte meno degli USA.
Questa situazione è frutto di leggi burocratiche, stataliste,anti-costituzionali e dilettanti come le Prodi-Berlinguer (1998) Zecchino(2000), Mussi, Gelmini (2010) , non dalla parte dei giovani. Il caso Gelmini (Centro-destra), che ha inventato la “qualità di Stato” e realizzato dall’ANVUR del Mussi, è stato esempio di un accentramento ulteriore statalista che ha istituito due meccanismi centrali di controllo, (valore legale diplomi accademici inesistente ai sensi del RD 1592-art 172 e “qualità di stato”. Il sistema si basa sul controllo centrale dell’idoneità didattica con concorsi di stato, che poi lasciano spazio a mafiosità nell’attribuzioni dei ruoli a chiamata, su un sistema di ricerca sull’offerta di ruoli, su bandi di ricerca pubblici che hanno tempi di realizzazione almeno annuali. I dottorati di ricerca sono pagati dallo stato e presi tra i 28-32 anni. Il problema nasce dal fatto che il docente non è stimolato a dare il meglio, una volta “impiegato statale”. In Italia anche le specialità mediche sono oggetto di concorso con il fenomeno umiliante di palestre piene di medici impegnati nelle prove di conoscenza teorica.
Per questi motivi Il prof. Giuseppe R. Brera, lo scienziato che, alla guida della Scuola Medica di Milano ha teorizzato e insegnato la Medicina centrata sulla persona, malgrado gli ostacoli del MIUR, cambiando il paradigma della scienza medica, della medicina e della formazione del medico , teorizzando un nuovo concetto di salute,già presentato su invito nel 2011 alla WHO, è stato candidato da una lobby internazionale alla guida del ministero dell’Istruzione-Università e Ricerca presso la Presidenza della Repubblica, per la realizzazione di un disegno di legge-quadro sull’Università e Ricerca, per la realizzazione di un cambiamento radicale del Sistema Università e Ricerca e per il rinnovamento dell’Istruzione. Il disegno di legge progettato dal prof. Brera, liberalizzerebbe il sistema dando agli studenti e ai docenti un potere contrattuale, centrato sul merito personale e non istituzionale come ora, con la piena realizzazione del diritto allo studio, con una piena autonomia accademico. Gli studenti all’interno delle Università avrebbero inoltre un potere di controllo della qualità accademica come nel Medio Evo, grazie alla re-istituzione della “Universitas”. Il sistema universitario e scientifico sarebbe gestito dalle stesse Università, autonome a livello amministrativo, riunite in Fondazioni regionali indipendenti dalle stesse Regioni, che assicurerebbero il diritto allo studio. Lo stato, a partire dal secondo anno risparmierebbe ca 13 miliardi senza contare i benefici industriali dall’aumento dei brevetti. L’apertura del sistema garantirebbe il merito e la responsabilità personale facendolo decollare e gli studenti che diventerebbero arbitri dello stesso valutando costi delle rette, qualità dell’insegnamento e mercato del lavoro offerto dai laureati provenienti dagli atenei- con inizio di una sana competizione – con una grande autonomia economica dalle loro famiglie che risparmierebbero 6.000 euro all’anno. Il disegno del prof. Giuseppe R.Brera, prevede l’abolizione del non costituzionale esame di accesso alle Università, ritornando per medicina, lettere antiche e giurisprudenza, alla legge del filosofo Giovanni Gentile- fondatore del liceo classico e scientifico -che prescriveva gli studi classici come condizione di ammissione e che sarebbe estesa solo per medicina al liceo scientifico, con un anno di volontariato sanitario e una tesina di diploma sulla materia, nell’ultimo anno di liceo, per gli aspiranti medici. Il governo del prof.Brera prevede la formazione dei docenti e dei medici alla Medicina centrata sulla persona, con un risparmio di sofferenze e di spese sanitarie, a regime, di ca 50 miliardi. La nuova Università del prof.Brera, decano dei Rettori italiani , definita da lui “Person centered University ” , darebbe all’Italia il sistema Università Ricerca più avanzato del mondo, libero sul piano accademico, a cui parteciperebbero imprese da sole o consorziate , con l’erogazione di master e dottorati di ricerca.
Al governo dell’istruzione, il prof.Giuseppe R.Brera, presidente della Società Italiana di Adolescentologia e di Medicina dell’Adolescenza (SIAd) uno dei maggiori esperti del mondo sull’adolescenza che recentemente ha presentato un esposto contro la Bonino , il Della Vedova e il Tabacci, il presidente dei radicali e altri per la distribuzione gratuita di un Kg di MJ , a un comizio di Europa +, con delle nuove idee, in un mese, farebbe cessare la diffusione dell’epidemia del consumo di droga tra gli studenti e il bullismo scolastico, cambiando radicalmente l’atmosfera culturale della scuola, come ha già realizzato parzialmente nel 2013 con “Youth science Italy”.
La candidatura del prof.Brera al Centro-destra è tuttavia” sub-condicione”, vincolata all’impegno da parte del Governo Italiano al riconoscimento di due convenzioni internazionali, la “ Universal Declaration of Youth Rights and Duties”,presentata dalla SIAd nel 1993, e “La Charte Mondiale de la Santè-the World Health Charter” presentata a Milano il 13 Ottobre 2017,presso l’Ospedale di Niguarda nel Congresso Internazionale: “Medical Science and Health Paradigm Change” .introducente il diritto universale alla salute e alla vita in ogni fase di sviluppo e di malattia. La candidatura del prof.Brera al Governo è appoggiata da scienziati e organismi internazionali e darebbe all’Italia il sistema Università-ricerca più avanzato del mondo.
Assisi 2011-Primo Congresso Internazionale in ” Person Centered Medical Education “ In violazione del codice penale e delle leggi di deontologia professionale, il giornale Repubblica, diffonde sul web notizie diffamatorie false e gravemente calunniose contro l’Università Ambrosiana, dando disdoro al suo Rettore,prof. Giuseppe R.Brera suo fondatore e Rettore. Le informazioni sono tratte dall’archivio 2009, … Leggi tutto “REPUBBLICA E INFORMAZIONI FALSE SULL’UNIVERSITA AMBROSIANA”
In violazione del codice penale e delle leggi di deontologia professionale, il giornale Repubblica, diffonde sul web notizie diffamatorie false e gravemente calunniose contro l’Università Ambrosiana, dando disdoro al suo Rettore,prof. Giuseppe R.Brera suo fondatore e Rettore. Le informazioni sono tratte dall’archivio 2009, a firma del giornalista Simone Mosca, con la collaborazione di Luca Lantero in qualità di “esperto” e messe all’attenzione del web,in occasione della candidatura del prof. Brera al Ministero dell’istruzione,università e ricerca, sostenuta da autorevoli scienziati di tutto il mondo. L’avversione è inspiegabile e certamente non onora un giornale di grande tiratura e attenzione per la cultura. Non è la prima volta che la stampa, si è accanita , contro questa Università libera di Milano che ha avuto il merito, invece, di promuovere nel 1998 e realizzare la trasformazione epocale del paradigma della scienza medica, che è stato formalizzato il 13-14-15 Ottobre 2017 a Milano, e le cui applicazioni didattiche sono state messe a punto senza alcun finanziamento statale. l’Università è potuta sopravvivere a un’intensa denigrazione , finalizzata a neutralizzarne l’apporto innovativo e l’opera di cambiamanto del sistema universitario e scientifico, grazie sopratutto all’attività volontaria di importanti scienziati e docenti di fama mondiale Claudio Violato, Paolo Lissoni, Jean George Maestroni, Richard Fiordo a cui recentemente si è aggiunto Piermario Biava e grazie all’infaticabile e combattiva attività dello stesso Rettore, direttore della Scuola Medica di Milano, teorizzatore della Medicina centrata sulla persona, a cui si deve il cambiamento epistemologico della scienza medica e del concetto di salute. ( vedere saggio esplicativo del cambiamento di paradigma ) . Nell’Università Ambrosiana, a cui il mondo deve molto, sono nate nel 1998 ,per la prima volta nel mondo, le procedure didattiche della Medicina centrata sulla persona.- fatto riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – contribuendo nel 2009 allo sviluppo di un movimento internazionale. La seconda eccellenza mondiale dell’Università è l’innovazione teorica e didattica nello studio del’adolescenza , con una nuova teoria non riduttiva e con la pubblicazione di due riviste sulla materia ,uniche al mondo. Partner dell’Università è la Società Italiana di Adolescentologia e Medicina dell’Adolescenza. che afferisce all’unico dipartimento esistente al mondo di Adolescentologia e Medicina dell’adolescenza. Solo medici diplomati in Adolescentologia clinica (tre anni) o in Counselling medico con l’adolescente (un anno dopo Adolescentologia clinica).
da sx (in alto: Ivan Rainini, pro-rettore dell’Università Ambrosiana, e titolare della cattedra di Archeologia, il Rettore, prof. Giuseppe R.Brera, il prof Ettore Ruberti, (cattedra di biologia molecolare), in basso docenti e allievi della Scuola Metastasio di Scalea, vincente il premio collegato alla manifestazione e in mezzo-terzo da sx il prof. Paolo Lissoni– cattedra onoraria di Psiconeuroimmunologia)
Si tratta di serietà accademica , non del corsetto di perfezionamento di sei mesi o di un indirizzo di un anno alla fine di Pediatria. Infatti nell’ente vi sono persone che hanno sei anni di studio e pratica dopo una specialità in pediatria e si può dire con certezza che siano oggi i più preparati al mondo sulla materia. I medici diplomati dall’Università Ambrosiana ( ca 350) in Adolescentologia clinica e/ o in Counselling Medico con l’adolescente ( unici corsi esistenti al mondo)- che comportano l’apprendimento della Medicina centrata sulla persona e del Counselling medico – come appare dalla prima ricerca al mondo sulla materia hanno fatto risparmiare sofferenze e costi sanitari ( ca 34 milioni di euro) in termini di risparmi di prescrizioni farmacologiche, esami e visite specialistiche., seguendo ca 70.000 adolescenti dal 1995 ( dal 1991 nei corsi precedenti) alla nascita dell’ente. Il suo Rettore, anche come Direttore della Scuola Medica di Milano, è stato l’unico italiano nella storia a essere stato invitato dalla WHO , per presentare l’innovazione teorica e didattica della Medicina, che ha introdotto nel mondo nel 1998 e che ha cambiato la scienza medica. L’Università è stata paradossalmente ostacolata e avversata da burocrati del MIUR, che invece avrebbero dovuto per legge favorire l’innovazione scientifica e pertanto sono gravemente responsabili di un danno indiretto nei confronti della popolazione non solo italiana e della scienza . l’Università è stata la prima ( e anche l’ultima fino a oggi) in Italia nel 2005 a organizzare un convegno internazionale in Medical Education , insieme a molti altri convegni e avere un Dipartimento sulla materia, e ha programmi internazionali unici al mondo. Nel 2009 è stata la prima al mondo a erogare un PhD in Medical. Education e è l’unica in Italia dal 2005 a avere un Dipartimento internazionale dedicato. Nel 2009 tra le prime 10 nel mondo e la prima a avere un PHD internazionale seguito da allievi di tutto il mondo. In Italia non c’è nessun docente in medicina che sia preparato all’insegnamento della Medicina,anche solo con il paradigma tradizionale obsoleto. a avere curriculum post-laurea per la formazione dei docenti di medicina, che ,l’Università eroga e che si chiama “Licentia docendi”. Negli anni malgrado le richieste al MIUR, non ha potuto aprire tre corsi di laurea, in Medicina,Archeologia, Arte sacra e non eroga al momento attuale alcun corso di laurea, anche se nel 2014 aveva chiesto un triennio clinico sperimentale , orientato alla Medicina centrata sulla persona, per studenti già iscritti a Medicina , per la sua Scuola Normale . Alla richiesta consegui invece, di un supporto dovuto per legge, una segnalazione all’AGCOM che sanzionava senza nessun procedimento istruttorio. Per questo motivo il Ministro Giannini e i funzionari del MIUR, e l’AGCOM sono stati denunciati denunciati alla magistratura. Il MIUR indubbiamente ha a cuore l’innovazione scientifica e didattica della Repubblica Italiana ! Già nel 1998, l’Università aveva un curriculum altamente innovativo per un corso di laurea orientato alla Medicina centrata sulla persona ma malgrado la richiesta formale della Regione Lombardia, grazie all’avversione dell’allora Rettore della Università statale Paolo Mantegazza, che guidò un parere negativo “ad usum delphini” in due successivi riunioni del Comitato Regionale Universitario- la seconda sostenuta dall’allora Presidente della Repubblica e dal Presidente della Regione. Il Mantegazza-così si chiamava l’uomo-che aveva già “diffidato” -non si capisce con quali poteri-ad aprire un Dottorato di ricerca, non voleva infatti una facoltà di medicina concorrente-anche perché aveva paura che la sede già dei corsi post-universitari dell’Ambrosiana , l’Ospedale San Giuseppe,passasse all’Ambrosiana . Nello stesso anno, con la benedizione del Cardinale Martini, il Mantegazza cercò persino di “rubare” la denominazione “Ambrosiana” per la nascente “Bicocca” riconoscendo in pubblico che non avrebbe potuto farlo perché l’Università Ambrosiana esisteva già. Il Comitato Regionale Universitario formato da Università pubbliche e private,istituito dalla scellerata legge Prodi-Bassanini Berlinguer (DPR del 27 gennaio 1998 n° 25Gennaio 1998 anti-costituzionale) , in palese conflitto d’interessi, deve pronunciarsi su curriculum nuovi, che possono essere concorrenti., chiedenti ” il valore legale”. Il paradosso è che il valore legale dei diplomi accademici ai sensi dell’art 172 della legge 1592 del 1933, fatto asseverato anche dal documento del Senato 280 del Marzo 2011 e da autorevoli costituzionalisti come Sabino Cassese, nello spirito di Luigi Einaudi, che lo considerava un “bollo” dannoso, non esiste. Inoltre La sentenza del TAR Lazio del 1 Dicembre 2004 , favore delle “Università popolari” afferma:” che il concetto “d’Istituto universitario oltre ad essere giuridicamente pregnante,è anche carico d’indiscutibile valenze storico culturali, intimamente connesso com’è a enti ed istituzioni che da tempo caratterizzano sul piano non solo culturale la vita e la società italiana. Il termine Università contiene una forza evocativa sua propria.” Cade così giuridicamente, qualsiasi diritto del MIUR di contestazione all’uso del termine “Università” per enti importanti fondato su un inesistente diritto di attribuzione di un qualsiasi “valore legale” (in quanto questo titolo non esiste giuridicamente). Questo “diritto” autoreferenziale e inventato ha consentito lo strutturarsi con l’aiuto della legge Prodi , una cupola di potere con frequenti espressioni di tipo mafioso nell’attribuzione di cattedre e ruoli, umiliando il merito. Il CUN e la CRUI sono stati complici dello strutturarsi di un sistema che ha portato Università e ricerca, se si eccettuano enti d’eccellenza storicamente privati o eredi di un’organizzazione privata, come Bocconi, Cattolica e Politecnico , di Milano,ma purtroppo soggetti al regime giuridico pubblicistico.
Il valore scientifico e didattico dell’Università Ambrosiana,libera Università di Milano, del suo Rettore e dei suoi docenti, tale da aver dato un contributo determinante per il cambiamento della Medicina e della “Medical Education”,istituendola per la prima volta come disciplina scientifica e didattica in Italia , con l’organizzazione internazionale del I° PhD internazionale in Medical Education e la introduzione nel mondo della Medicina centrata sulla persona e dell’Adolescentologia, certamente rendono l’ente di valore storico certamente superiore per importanza a un’ “Università popolare” o della “Terza età”.
L’articolo di Repubblica cita anche pareri segnati da analfabetismo giurisprudenziale. L’Università Ambrosiana nel 2006 , a seguito alla proposta innovativa di aprire corsi formazione e di ricerca in Medical Education,anche nelle Università statali , venne invece segnalata all’AGCOM per “pubblicità ingannevole” da un funzionario del MIUR, un certo Masia, perché non erogava corsi “aventi valore legale” . (inesistente). Questo portò l’ufficio legale dell’Università a denunciare all’AGCOM il MIUR , fatto omesso dall’Istituto. Da notare che l’ex ministro ha firmato una legge nel 2010 tuttoggi responsabile del fallimento del sistema Universitario e scientifico a danno degli studenti e dei ricercatori e di docenti non parassiti, come appare dai dati al 2010 e attuali, come appare dal libro sull’Università Italiana scritto dal Prof.Brera in cui documentando il fallimento italiano per merito di un sistema incentivante un potere parassitario a danno degli studenti e dei ricercatori i è teorizzato un disegno di legge centrato sulla persona che porterebbe l’Italia a avere il sistema universitario più avanzato del mondo, in cui gli studenti , resi autonomi dal diritto allo studio , i docenti ricercatori,non parassiti, sarebbero arbitri dello sviluppo delle Università, innestando un circolo virtuoso. Da qui la candidatura internazionale del prof.Brera al Ministero all’istruzione, Università e ricerca.
Il conflitto istituzionale dell’Università con il MIUR si protrae dunque dal 2006 e in quanto l’Ambrosiana non ne riconosce l’autorità in quanto “fuorilegge” ai sensi dell’art .172 DR 1592 del 1933, del documento del Senato 218 del Marzo 2011. Davide contro Golia. Siamo al paradosso: in Italia esiste un ministero “fuorilegge” che ha operato per mantenere un potere esclusivo di controllo per garantire ruoli pubblici parassitari e controllo sull’istituzione dei corsi di laurea e dei ruoli accademici, fino alla legge Zecchino, che in questo senso ha responsabilizzato gli atenei, a spese però del contribuente, che ha pagato posizioni accademiche di comodo e corsi di laurea triennale a questo fine tipo: “Distillazione della grappa” o “Scienze e tecniche equine” . Una sorta d’IRI dell’Università che non ha premiato il merito se si eccettua Università d’eccellenza per tradizione tipo “Poltecnico di Milano” o private come la Bocconi e la Cattolica, che tuttavia sono in regime pubblico essendo nate prima della Costituzione.
E’ probabile che l’articolo di Repubblica sia nato probabilmente per una ritorsione politica, in quanto nel 2009, il Rettore,aveva pubblicato un articolo di tre pagine sul giornale la “Padania” in cui attaccava lo statalismo del sistema universitario italiano contro gli studenti e i migliori docenti ,dati alla mano, considerandolo “parassitario”. E’ incredibile che l’innovazione sia ostacolata dall’istituto che avrebbe il dovere di promuoverla e che questo debba essere difeso dalla magistratura penale. il MIUR e l’AGCOM sono stati denunciati due volte dall’Università, forte anche del parere positivo dell’allora Presidente della Corte d’Appello del Tribunale di Milano.
L’Università, purtroppo, malgrado le eccellenze, propone solo corsi post-universitari innovativi, tutti sotto il patrocinio della Regione Lombardia, e sebbene l’avesse richiesto non ha mai erogato corsi di laurea. Tuttavia il danno degli anni prodotto dalla stampa, ha portato a sviluppare l’attività solo in campo internazionale, registrando in Italia una caduta vertiginosa delle iscrizioni con un conseguente quasi-blocco dello sviluppo didattico in Italia, cosa che tuttavia non ha impedito l’azione di cambiamento di paradigma della scienza medica.
Appare inoltre chiaro che questa stampa disinformata e di basso profilo con gli illeciti in atto da parte del MIUR e gli ostacoli all’innovazione scientifica e didattica, hanno danneggiato la popolazione e lo sviluppo dell’Università e la scienza,colpendo prima di tutto gli studenti universitari.
In sintesi l’articolo dà informazioni false e gravemente calunniose come appare:
1 Occhiello: “ un istituto privato milanese e tre svizzeri nella mappa delle “Università abusive
Il Giornale accomuna l’Ambrosiana probabilmente a enti speculativi . E abusivo e illecito invece il potere autoreferenziale del MIUR nel dare un inesistente valore legale ai diplomi accademici, fatto che è servito per costituire una cupola di controllo ( corsi di laurea e cattedre fino al 2000 e concorsi spesso pilotati) che ha portato al fallimento il sistema sistema universitario e scientifico . (dati al 2010), con l’approvazione della CRUI che mai ha proposto cambiamenti innovativi del sistema, condannando all’esilio migliaia di giovani. E’paradossale un paese che ha un Ministero fuori legge !
Fallimento al 2016 . Come di vede dai dati sono stati gli studenti a essere penalizzati.
2 Titolo: Come vendere una laurea che nessuno riconosce
Non erogando diplomi di laurea, l’Università non può vendere nulla ! Inoltre la Costituzione e la legislazione non danno allo Stato titoli per riconoscere diplomi accademici
3 riga 7. …. Promettendo diplomi ,lauree,dottorati, master ma in cambio di soldi richiesti distribuisce attestati di studio senza privi di qualunque valore ( quale ?)
L’Università Ambrosiana non distribuisce nulla. I requisiti etici e professionali per essere ammessi sono severissimi. l’Università è elitaria. I diplomi post universitari acquisiscono un valore solo di “qualifica accademica” ai sensi dell’art 172-DR 1592- 1933 come anche tutti i diplomi accademici nel territorio italiano. I Rettori che danno “Diplomi di laurea “in nome della legge” commettono un abuso di potere.
4 riga 15 … la fabbrica dei titoli una vera mappa internazionale dell’istruzione contraffatta
L’articolo dimostra l’esistenza invece di una “fabbrica ” d’informazioni false, diffamatorie e calunniose: ci si domanda a che fine ?
5 riga 21 …. Si può partire dall’Università Ambrosiana che per cominciare non dovrebbe affatto chiamarsi così
Forse il giornalista voleva essere ammesso alle Olimpiadi del giornalismo, vincendo il Pullitzer ? E’ questo il livello etico del giornalismo di Repubblica ? Come dovrebbe essere chiamato l’ente in cui è nata e si è sviluppato il cambiamento epocale della scienza medica ?
6 riga 31 … propone lauree triennali in medicina…
Come mai un giornale “serio” come Repubblica pubblica notizie false ?
7 riga 35 una vera offerta universitaria…ma non è un’università
Come si è visto, siamo di fronte all’analfabetismo giurisprudenziale
8 riga 36 …l’istituto privato non ha alcun diritto ha chiamarsi Università in quanto mai riconosciuto dal Ministero dell’Università
Il MIUR al contrario non ha alcun potere legale di conferire o meno un diritto all’appellativo di un Ente come “Università” come si evince dalla sentenza del TAR Lazio del 2004, a meno che non ipotizzare che l’Ambrosiana ha meno diritti di titolo rispetto alle Università popolari o della terza età.
Il MIUR non ha alcun potere di riconoscere o non riconoscere diplomi universitari,ai sensi della legge in vigore. E’ tuttoggi un abuso di potere dare diplomi di laurea in nome della legge. Il sistema premia e ha premiato un circolo vizioso che ha danneggiato, sopratutto gli studenti, togliendo un vero diritto allo studio e condannando i migliori all’esilio scientifico e lavorativo. Caso mai è il contario: è’ l’Università Ambrosiana che non puo’ riconoscere provvedimenti illegittimi per non essere complice morale e burocratica del dissesto della cultura universitaria e scientifica , a danno degli studenti e della popolazione, operato da perfidi asini parassitari e burocratici, il cui sviluppo avrebbe potuto portare il paese a essere faro di civiltà e di benessere e che malgrado l’avversione è riuscita a promuovere , nell’ambito sanitario, con riconoscimenti internazionali.
L’ironia dell’Università “dietro casa” è appropriata , infatti grazie alla denigrazione ignorante e perfida l’Università ha voluto e dovuto tenere una sede legale disponibile- grazie alla sponsorizzazione logistica di un ente non-profit – di prestigio storico dovuto sopratutto al fatto d’essere stato luogo della scrittura e dell’approvazione da parte della Società Italiana di Adolescentologia e Medicina dell’Adolescenza (SIAd) della Dichiarazione Universale dei Diritti del Giovane nel 1992 , e nel 2017 della scrittura della “Charte Mondiale de la santè-the World Health Charter” , anche per una congiuntura economica negativa dovuta all’azione pubblicistica di un giornalismo ignorante E’ evidente che i valori ideologici negativi del giornale Repubblica, non di partito, ma di una cultura contrastante i documenti citati e le radici culturali dell’Italia, filosofico-greche e cristiane, possono giustificare l’avversione del giornale nei confronti dell’Università Ambrosiana e del suo ente partner, la SIAd. Non è il luogo che fa il valore delle persone, ma è il valore delle persone che fa il luogo. Tuttavia questi fatti non hanno potuto fermare l’azione innovativa epocale dell’Università-
Il giornale, forse dovrebbe occuparsi maggiormente dei dati del fallimento del sistema universitario e scientifico italiano che relega l’Italia al penultimo posto nel tasso dei ricercatori in Europa e ha la metà dei laureati rispetto alla Francia e all’Inghilterra e condanna migliaia di giovani all’esilio scientifico. Dobbiamo rivolgere, per questo motivo un ringraziamento particolare ai luminari della Repubblica Italiana ,fulgidi promotori del sistema Universitario e scientifico : Romano Prodi, Luigi Berlinguer e Franco Bassanini, Ortensio Zecchino, Maria Stella Gelmini, Fabio Mussi, alla Conferenza dei Rettori (CRUI), al Comitato Universitario Nazionale (CUN) , sempre dalla parte degli studenti e dello sviluppo del paese, non dei propri interessi .La genialità di questi “patriotti” , di ampia e ben documentata cultura , disinteressati indipendenti da appartenenze ideologiche e a favore della verità, è stata una luce che ha illuminato lo sviluppo del paese , il futuro degli studenti universitari italiani e dei ricercatori valorizzando i giovani e la cultura italiana. Tra questi non dobbiamo dimenticare il burocrate Antonello Masia, eminenza del MIUR, e tutore del Ministro Gelmini.
Alla splendida attività, all’intelligenza sapiente e all’amor patrio di questi signori, svolta sempre senza alcun interesse personale e nel pieno spirito di volontariato, vanno attribuiti i successi del sistema universitario e scientifico italiano che possono essere riscontrati nei suoi dati al 2016 e all’avere appoggiato con coraggio, responsabilità e forza istituzionale, come richiesto dalle leggi e dalla Costituzione, l’innovazione epocale dell’Università Ambrosiana e le sue importanti iniziative per il bene del paese e dei giovani, per una cultura della verità, come “Youth Science Italy”, facendo pervenire, come ci è noto, anche una forte presentazione alla Presidenza delle Repubblica, in occasione della richiesta dell’Alto Patronatoper l’iniziativa.
Veramente illuminati da sì-tanta intelligenza e sapienza e amor patrio, dall’amore per la verità di un giornalismo di alto profilo intellettuale e morale ,vogliamo dedicare , facendoci portavoce degli italiani ,sopratutto dei più giovani, questo Inno in cui la loro anima pura potrà riconoscersi o in alternativa un Inno meno impegnativo .
*”Youth Science Italy” è stata una manifestazione promossa dall’Università Ambrosiana e dalla Società Italiana di Adolescentologia e Medicina dell’Adolescenza, finalizzata a promuovere l’educazione alla scienza negli allievi delle scuole medie superiori , con il patrocinio del CNR ha coinvolto 9 Regioni Italiane per 44 milioni di abitanti. L’iniziativa è finalizzata a costituire in ogni Regione un network di Educazione alla scienza. Youth Science Italy, è un impegno del prof.Brera, suo ideatore, se sarà nel ruolo di Ministro dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca nel prossimo governo.
Oltre a questi fatti che hanno danneggiato la salute pubblica il MIUR è gravemente responsabile di non aver previsto l carenza formativa dei medici sia della qualità-alla luce del cambiamanto di paradigma della scienza medica- che della quantità.
Nel 2014 all’atto della richiesta al MIUR dell’autorizzazione, l’Università è stata segnalata all’AGCOM che senza alcuna istruttoria ha sanzionato, pubblicando su Internet.
Il Ministro Giannini, due funzionari del MIUR ,AGCOM sono stati di conseguenza denunciati alla Magistratura per diversi reati imputabili che sta indagando non solo sulle responsabilità di Repubblica ma anche di altri soggetti come MIUR-AGCOM -il Giorno
L’innovazione in Italia continuerà ad avere bisogno dei Magistrati ?
Si ringrazia l’Ufficio legale dell’Università Ambrosiana per la consulenza giuridica alla base di questo testo.
Lettera –invito ai docenti, ex allievi, allievi collaboratori e amici, particolarmente ai medici formatisi nell’Università Ambrosiana, alla processione del “Corpus Domini”2017, a Milano. Giuseppe R.Brera Il tempo difficile Molti di noi sono assorbiti quotidianamente da un lavoro pesante, portando sulle spalle le sofferenze delle persone,in ambulatorio,in ospedale, in un clima di controllo burocratico e amministrativo … Leggi tutto “UNA RICETTA CONTRO L’EPIDEMIA DI PESTE”
Lettera –invito ai docenti, ex allievi, allievi collaboratori e amici, particolarmente ai medici formatisi nell’Università Ambrosiana, alla processione del “Corpus Domini”2017, a Milano.
Giuseppe R.Brera
Il tempo difficile
Molti di noi sono assorbiti quotidianamente da un lavoro pesante, portando sulle spalle le sofferenze delle persone,in ambulatorio,in ospedale, in un clima di controllo burocratico e amministrativo finalizzato non alla qualità ma al risparmio delle spese sanitarie. Un lavoro spesso ingrato spesso nella non riconoscenza dei pazienti che alla fine della giornata o delle guardie e dell’attività ospedaliera lascia senza energie affettive e mentali e qualche volte con dubbi su scelte cliniche fatte in un clima di “ caccia alle streghe”, in cui il medico diviene capro-espiatorio di dinamiche affettive relazionali dei pazienti e dei famigliari. Lo scientismo richiede un medico computer che sia perfetto e funzioni come un software. Dai media poi arrivano bollettini di guerra e morte,in ogni dimensione e in più vi sono i problemi personali e famigliari. Alla fine della giornata il tentativo di chiudere la saracinesca è grande e di mettersi davanti alla TV addormentandosi per la stanchezza è frequente. Cosa può aprire la nostra vita ?
Il medico, il paziente e la verità nascosta dalla malattia
Il desiderio di sicurezza e di stabilità è comune e la chiusura sembra una difesa giusta, ma questo finisce per chiudere anche al trarre dal lavoro la soddisfazione e la realizzazione. Il mantenere sembra più semplice che il cambiare. Si finisce per dare peso solo al contingente o alla comunicazione virtuale e di riportare nelle relazioni con i propri cari un modello culturale che passa dai pazienti a noi ,ipervalorizzante solo la percezione dell’utile e della soggettività per cui il medico e il paziente diventano strumenti. Il fatto non toglie che nella malattia e nella domanda di guarigione, nella ricerca di una diagnosi vera, l’uomo esprima il bisogno di una verità oggettiva e di un’identità che si costruisca su questo. La vera domanda nascosta è la diagnosi dell’essere persona, prima del quadro clinico, perché, come appare dal progresso delle scienze medici i malattia e qualità della vita e dunque di “scelte”, sono associati. A livello di comunicazione appare che la domanda di verità su sé si esprime spesso nel linguaggio del medico e del paziente in cui la malattia viene posta come oggettivante la persona: “io sono-lui è un cardiopatico etc” oppure come possesso “ ho il cancro” “ ho la depressione”, a seconda dei livelli di debolezza dell’io del paziente. Il “predicato” malattia definisce la persona e il suo essere. C’è una diffusione dell’identità nella malattia, che nasconde la ricerca di una verità oggettiva su cui basare il proprio essere. Questo conferma la diagnosi di Kierkegaard sull’esistenza come rapporto con se stessi, il mondo e Dio, domande del nostro essere confermate dallo studio degli adolescenti come domande d’amore, di verità e di bellezza. La domanda d’identità, che ci rivela la traccia “dell’Io sono” come rivelazione di Dio, ma che per noi è mistero, ci permette di capire comunque che tutto quel che accade ha una sostanza, un significato che trascende la nostra comprensione. Il corpo , su cui il paziente attrae l’attenzione , è parte del sé e la sua essenza è metafisica , parte dell’essere. Lo spirito, e la soggettività con cui chiamiamo questa essenza non empirica di conseguenza non può essere tagliata fuori dall’esistenza e dal lavoro medico. Ecco perché il vero medico è un maieuta dell’essere, capace di trasformare la paura della morte o il desiderio di morire, in desiderio d’identità e di libertà, base della possibilità d’essere persone vere e soggetti responsabili. Il medico dovrebbe essere capace di permettere alla persona la conoscenza della qualità del suo essere, alla base dello stile di vita, inducendo così una domanda d’identità e una risposta vera, come avviene nell’applicazione del metodo clinico centrato sulla persona. L’istigazione al suicidio o l’omicidio bianco sono, prima di essere un crimine normalizzato da leggi e cultura, l’annullamento del desiderio di un’identità vera nell’ essere persona, di una vera realtà personale, non di una pseudo-realtà, base della libertà e che si esprime nella domanda di amore e di conoscenza della verità su se stessi. La distruzione della medicina e della scienza medica sta nell’annullamento del suo significato e il suo fine: la libertà dal male, la vita e l’amore per la vita con la chiusura della parola che dà la vita. Seminare la salute, intesa come “ La scelta delle migliori possibilità per essere la migliore persona umana”[1][2]parte dunque da un’idea più o meno consapevole di una richiesta d’identità e di sicurezza conseguente da parte del paziente, fondata sulla verità su se stessi come valore oggettivo, cioè di una parola non di derivazione empirica, per cui la sofferenza e la malattia ne sono una manifestazione e acconsentire alla richiesta di una chiusura in una diagnosi clinica, significa cronicizzare una patologia e un lavoro infinito pieno di frustrazioni, con l’approvazione della case farmaceutiche. Nascosta nella domanda di salute nella malattia c’è la domanda dell’uomo a partire dall’adolescenza : “ Chi sono io” , “ Perché sono nato se devo morire “ che esprime il mistero e l’angoscia della nostra origine e della nostra fine nel tempo e nasconde la domanda di verità sul nostro essere qui e ora. In questa luce l’ultima domanda dell’uomo a Gesù, per parola di Pilato, dopo la sua affermazione “ Io sono venuto al mondo per rendere testimonianza alla verità” : “ Che cosa è la verità” e la non risposta verbale ma empatica dell’Uomo, è il passaggio da una cultura del “cosa è”, ellenistica, alla nascita di un nuovo mondo: la cultura del “Chi”, del soggetto persona che ha la possibilità di conoscere e testimoniare la verità. Questa domanda è nella nostra anima e nell’anima di chi chiede un’identità in un “Chi sono io”, chiusa nel corpo anche malato, a un altro che gli riveli l’identità sotto forma di diagnosi vera del suo essere persona,in cui è compresa la salute. Questo è il pathos nascosto del malato, non espresso nella parola e che chiede di essere rivelato, portato alla luce, perché questo significa portare alla luce l’uomo, il soggetto della sua vita. La malattia anche quando non è più possibile la parola, nasconde sempre una domanda di verità su se stessi, una domanda d’identità reale, una domanda di realtà personale . ( dove reale significo vero, nel senso anglosassone). In un certo senso il paziente chiede al medico di rivelargli una verità oggettiva che è in lui: un mistero nascosto. Ecco perché chiudere il paziente subito in una diagnosi clinica o in esami, a meno che non vi sia una minaccia immediata per la sopravvivenza , è un errore che non favorisce l’alleanza e le risorse soggettive per la guarigione- vale a dire psico-neuro-endocrino immunologiche- come insegna il metodo clinico centrato sulla persona, fatto confermato dalla ricerca di base che ha cambiato il paradigma della scienza medica.
La peste
Certamente siamo in una cultura in cui è in atto una mutazione neuropsicologica delle persone, in cui l’identità è cercata nell’opinione, nel sentimento immediato, nell’immagine narcisistica, nel vedere se stessi e l’altro come strumenti di potere, danaro, consenso politico, immagine, emozione, piacere, comunicazione (“Sindrome del grande fratello”)[3] e anche espiazione inconscia di sensi di colpa come appare nella ricerca perversa di oggetti d’assistenza, che finisce nella speculazione e feretro della prevenzione e della crescita della responsabilità: (es. Se l’immigrato rende danaro e voti o salute dell’anima, è meglio non prevenire l’immigrazione). L’uomo oggi è attratto dall’oggetto di consumo – ne è anche condizionato- e nel desiderio o nel possesso di questo si annulla come soggetto perdendo l’identità. La sicurezza e l’identità sono cercate nel consumo dell’oggetto, atto che consuma lo stesso soggetto nel desiderio e lo annulla nel possesso concupiscente, provocando depressione e malattia o conflitto. E’ l’apoteosi del blocco psico-affettivo a una fase pre-genitale, che innesta un circolo vizioso fondato sui sensi di colpa inconsci generati naturalmente da essa, “l’istinto di morte” freudiano in cultura come scriveva Franco Fornari. E’ l’auto-cannibalismo descritto da Karol Woitila, interpretato in chiave psicoanalitica. La sessualità, da atto genitale e generante nello scambio del piacere anche simbolico uomo-donna, o espresso nella creatività simbolica, si riduce a essere oggetto di consumo: “fare sesso” e a pre-genitalità, costituendo la base antropologica dell’adattamento: “La desublimazione repressiva degli istinti sessuali”, di cui scriveva Marcuse, il “Deguello” della democrazia della libertà e dei valori su cui si fonda e morte dei diritti dell’uomo. La mutazione porta alla perdita della domanda d’identità e all’imperialismo di ciò che appare ed è percepibile, suggestiona e che fa provare emozione e piacere per la perdita dell’integrazione pre-frontale degli stimoli percettivi, base del pensiero critico. E’ questa la “peste” del tempo che aumenta il lavoro dei medici perché favorisce la patogenesi, i disturbi mentali e comportamentali, soprattutto la depressione e che affiora nella violenza omicida e anche, in modo speculare, nella motivazione inconscia al terrorismo, come catarsi della colpa nei confronti della legge, ma che nasconde sempre la domanda di senso, di un significato oggettivo e vero del proprio essere nel mondo per avere un orientamento certo nelle scelte. La paura di morire, la sofferenza infatti fanno percepire l’esistenza di se stessi, attraverso il corpo. Io esisto se soffro , non perché sono un uomo libero nell’essere me stesso, cioè reale. Conoscere la verità su se stessi e in se stessi è condizione necessaria per la libertà , per migliorarsi e migliorare la prognosi
Il “Corpus Domini” ,una ricetta contro la peste neo-cannibalica
Giovedi, 15 Giugno a Milano, dopo la S.Messa del Cardinale Scola in S.Lorenzo, vi sarà la processione dietro un pezzo di pane, “Corpus Domini”, per fede e ragione ritenuto da molti il Corpo di Cristo, apparentemente dall’esterno una sorta di delirio mistico nel credere e pensare che vi possa essere un Dio commestibile in un pezzo di pane., una sorta di “hamburger” vegano non fruibile da Mc Donald. Tuttavia attraverso la psicoanalisi kleiniana è possibile affermare che solo Dio poteva inventarsi di farsi pasto terapeutico per bonificare l’uomo dalla colpa e dai sensi di colpa che lo porterebbero all’autodistruzione e al cannibalismo. Ma la peste della sindrome del Grande Fratello, e dell’autocannibalismo della società dei consumi, in cui in fondo l’uomo divora se stesso o decide chi far vivere o morire non ci presenta un neo-cannibalismo ? Il bambino sano o malato ucciso dentro il ventre materno rappresenta infatti spesso l’espiazione di sensi di colpa inconsci o un fastidio da eliminare perché scomodo e costoso. Il neo-nato non è cannibalizzato dall’organizzazione di una sanità perversa , ignorante, vile e schizofrenica nei medici che alle sette fanno nascere e alle 9 fanno morire ? Senza conoscenze socio-analitiche Giovanni Poalo II° aveva profetizzato: “La società che uccide i suoi figli non ha futuro”. Insieme alle forme diffuse di eutanasia, l’aborto è ormai un’ideologia normalizzata, fondata sulla perversione della Medicina fatta legge e cultura sulle stesse dinamiche, che si perpetuano, della guerra primitiva, un rito sanitario funesto, un atto neo-cannibalico che proietta nella società un veleno mortale, depressivo, nelle proiezioni dei sensi di colpa. La fede nel “Corpus Domini”, e la “Pentecoste” ( discesa dello Spirito Santo sui discepoli di Gesù hanno cambiato lo scenario antropologico. Se l’uomo ha la possibilità di assumere una natura divina, per Grazia, le vicende inconsce, interfacciate con la sua natura ontologica che lo condannano a morte scompaiono. L’incorporazione di Dio nella natura umana ha cambiato la storia, come è apparso dalla nascita nella medicina del “prendersi cura” del sofferente, un tempo emarginato perché macchiato dalla maledizione divina (la colpa nei confronti di Dio). Il perdono per la colpa è alla base dell’atto sanitario. Il vero medico, il vero infermiere infatti non giudicano, si prendono cura dell’altro. (Buon Samaritano). Il corpo e la mente sofferente del malato non nascondono più solo una domanda di verità e d’identità, ma qualcosa di molto più grande, una natura divina che soffre e che aspetta aiuto dallo stesso uomo. E’ un paradosso, l’Onnipotente, che si è fatto crocifiggere, ( fatto che disturba l’Islam) cerca cura nell’uomo malato, Il corpo dell’ammalato è il corpo di Dio che soffre. La sofferenza del malato nasconde dunque un conflitto profondo tra un “essere” uomo che vuole venire alla luce e delle tenebre che cercano di ostacolarlo. Il medico è un maieuta molto più profondo di quel che gli sembra di essere, se già lo è.(il che richiede una formazione). Può essere una luce che squarcia l’oscurità , che permette la trasformazione della sofferenza in una culla ontologica di un nuovo essere uomo o donna, che di fatto cercano questo. Questo richiede tempo, libertà e una concezione della Medicina non riduttiva , meccanicista, come appare necessario dalle scienze di base. La domanda di verità del malato su se stesso e quindi il mondo è una domanda di una rivelazione ontologica sulla sua natura di uomo: condannato a morte o nella vita eterna ? L’uomo è dunque molto di più di quel che pensa, soffre, gioisce, possiede, lavora, crea. Non è strumento né oggetto, è il significato dell’universo . Il suo vero essere gli è stato rivelato da Gesù Cristo che per la sua vita si è fatto ammazzare, cambiando la storia del genere umano e dell’universo. Lo spazio-tempo, da allora aspetta di essere conosciuto dall’uomo, di essere rivelato da lui. L’uomo è il suo destino. Una teleologia centrata sulla persona è entrata nell’esistenza individuale e universale. Un nuovo Rinascimento è necessità di vita.
La processione a Milano, inventata dal Cardinal Federico Borromeo per chiedere la grazia di scacciare la peste e riabilitare i convalescenti, è quanto mai attuale.
5.Motivazioni al procedere e al precedere dietro o avanti il Corpus Domini
L’Università Ambrosiana sarà presente come istituzione culturale e formativa per testimoniare con la sua presenza- la Chiesa di Ambrogio fa precedere le Università come simbolo di una ragione testimone della Fede – sette motivi, il primo: la riconoscenza nei confronti di Gesù Cristo fondatore di una nuova cultura fondata sulla verità dell’essere persona: “il chi”, rivelandosi significato dell’esistenza (“io sono la via,la verità e la vita-senza di me non potete fare nulla) e necessità per annullare la naturale soluzione di continuo tra vita e morte; il secondo: per testimoniare come verità della ragione l’essere – Dio, (Io sono) in un pezzo di pane donato alla commestibilità umana come “Corpus Domini” , annullante l’auto-distruzione umana attraverso l’eliminazione della necessità del “Capro espiatorio”: la proiezione della colpa cannibalica su ogni debole e quindi il perpetuare la croce ;il terzo : il vedere Dio in un pezzo di pane è oggi una vera sfida alla società dell’immagine e della comunicazione virtuale, dell’usa e getta; è l’eternità nascosta e comunicata. il quarto: per chiedere grazia contro la peste mondiale e per una medicina rinnovata sul piano etico e antropologico, annullando le forze delle tenebre contro la vita della nostra istituzione che da 22 anni combatte per mantenere l’etica ippocratica e l’innovazione formativa; il quinto per chiedere benedizione per la più importante operazione culturale nella storia della Medicina, dopo Ippocrate e Claude Bernard, che abbiamo promosso in Ottobre con il Congresso: “Medical Science and Health Paradigm Change : possa questo Congresso attrarre i sapienti e gli innovatori ; il sesto per chiedere grazia per ogni problema personale e per chi di noi è in difficoltà per questo; il settimo per chiedere che il nostro paese e l’Europa, smarriti, ritrovino le radici filosofiche e cristiane, anche illuminando stolti e ignoranti uomini politici e per pregare per Papa Francesco, perché dissotterri l’ascia della cultura cristiana e sia illuminato dallo Spirito di verità nella guida della Chiesa
Per questi motivi Le chiedo personalmente di essere presente, di camminare e pregare con noi se , non contagiato dalla peste , ritiene che quanto ho scritto è giusto e se ha a cuore l’Università in cui si è formato e/o si forma. L’invito è esteso anche ai non-medici, agli amici e collaboratori. Chi è lontano, anche oltremare, almeno si unisca a noi nella preghiera. Esserci, in presenza o pensiero sicuramente fa bene alla salute, rende vitali !
Con vive cordialità
Giuseppe R.Brera
Copyright Giuseppe R.Brera 2017
[1] Brera Giuseppe R. Person Centered Medicine Theory,Teaching Research. 2011 ;Int.J.of Pers.Cent.Med; 1:69-79
[2] Brera Giuseppe R. Introduction to Medical Science and Health Paradigm Change” Research Gate. DOI DOI: 10.13140/RG.2.2.31541.06880 Available on Internet : www.healthparadigmchange.it
[3] Brera Giuseppe R. La sindrome del “Grande Fratello” e i magnifici sette, come essere genitori in un tempo difficile.Milano, ed. Università Ambrosiana; 2010
A seguito della denunce dell’Università Ambrosiana, (2009-2015)** evidenzianti
a. nei confronti del MIUR -abuso di potere per la violazione dell’art. 172 DR 1592 del 1933-il MIUR autoreferenzialmente s’attribuisce il potere di dare un valore legale ai diplomi Accademici, in contrasto anche con il Documento 280 del Senato del Marzo 2011.
Il MIUR ha ostacolato lo sviluppo in Italia della ricerca e dell’Università a danno dei ricercatori e dei giovani danneggiando l’economia.
Nell’ambito della Sanità, il MIUR ha ostacolato dal 2006, in Italia lo sviluppo della Medicina centrata sulla persona e della formazione dei medici e di docenti universitari qualificati, danneggiando la sanità del paese e quindi la popolazione.
A danno dell’Università Ambrosiana e del paese il MIUR invece di appoggiare l’eccellenza mondiale e epocale introdotta nel mondo dall’Università Ambrosiana e che sta cambiando la storia della Medicina, ha segnalato al MIUR per due volte l’Università Ambrosiana, sostenendo che l’Università non avrebbe titolo a chiamarsi Università in quanto non autorizzata a rilasciare diplomi aventi “valore legale”, titolo burocratico non esistente. Questo ha danneggiato gravemente l’immagine dell’ Università e i suoi contenuti.
Il MIUR è stato denunciato alla magistratura per avere taciuto e non denunciato l’abuso del MIUR e non avere nel 2014 svolto la necessaria valutazione.
Nei confronti della stampa.
Dopo il rinvio a giudizio dei giornalisti Paolo Mieli e Elisabetta Sacchi per un articolo ritenuto diffamatorio e che ha danneggiato l’immagine dell’Università (reato prescritto per decorrenza) e che non ha alcun finanziamento statale- il giornale la Repubblica con un articolo gravemente calunnioso (2009), dopo una presa di posizione dell’Università nei confronti della riforma Gelmini, e l’istituzione dell’ANVUR, è stato denunciato insieme al giornale il giorno e all’Unione consumatori.
C’è stato un tentativo di fare terra bruciata attorno alla istituzione che vanta eccellenze mondiali, ( Medicina centrata sulla persona-“Medical Education” -Adolescentologia) probabilmente per il rigore dell’Università sui principi etici richiesti ai docenti e agli studenti, e l’innovazione istituzionale per il sistema universitario e scientifico descritta nel saggio
scritto dal Rettore, contro la riforma Gelmini, che porterebbe all’indipendenza economica degli studenti e dell Università dal sistema e alla scomparsa del MIUR che ha portato il paese al fallimento scientifico e universitario. come si deduce dall’ultimo posto in Europa per tasso di ricercatori ( sottopagati e per lo più precari) per mantenere una pletora di burocrati impiegati al Ministero.
Il Rettore dell’Università Ambrosiana, ha dichiarato che “Solo in Italia è possibile verificare come le istituzioni pubbliche, ad eccezione della Regione Lombardia, che dà il patrocinio ai corsi innovativi di eccellenza mondiale dell’Università, ostacolino l’innovazione didattica e scientifica. I risultati nell’economia si vedono. Per innovare è necessaria la Magistratura ! comunque -ha aggiunto ” l’Università Ambrosiana non lascerà nulla d’intentato perché la verità venga alla luce e chi calunnia o omette paghi, non accettiamo infatti che chi ha dedicato alla ricerca, alla medicina e all’innovazione scientifica venga diffamato da stolti e ignoranti, la cui forza e solo quella del potere burocratico o informativo”.
Abbiamo fiducia nella Magistratura e nell’Ordine dei Giornalisti
L’autonomia della Lombardia, che non merita condizionamenti idioti, farà il resto.
** vedere su www.unambro.it : UNIVERSITA’ e RICERCA IN ITALIA- IL FALLIMENTO DEL SISTEMA UNIVERSITARIO E SCIENTIFICO